E’ stata accolta nella Gran Loggia Liberale la nuova Loggia “Ernesto Nathan”, costituita da Fratelli e Sorelle precedentemente membri della Loggia “Giordano Bruno – Vittorio Spada” n. 22 di Roma.
Con la Loggia “Ernesto Nathan”, a cui è stato assegnato il numero d’ordine 30, riprende l’attività della Gran Loggia Liberale nella città di Potenza.
Ernesto Nathan (1848-1921) è stato un politico, sindaco di Roma ebreo italiano, noto per il suo attivismo politico e sociale nel periodo della Belle Époque. Nathan nacque a Venezia da una famiglia ebraica. Si trasferì poi a Torino, dove studiò legge e iniziò la sua carriera politica. Nel 1876 fu eletto al parlamento italiano, dove si distinse come un forte sostenitore del laicismo e della separazione tra Stato e Chiesa.
Nathan fu iniziato alla Massoneria nel 1887; nel 1893 fu affiliato maestro presso la loggia Propaganda Massonica di Roma e, nel 1896 divenne Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, succedendo ad Adriano Lemmi e rimanendo in carica fino al 1904, e lo fu in seguito di nuovo dal 1917 al 1919. Insignito del 33º e ultimo grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato, fu membro effettivo del Supremo Consiglio d’Italia.
Nel 1889 fu tra i fondatori della Società Dante Alighieri.
Nel 1907 Nathan fu eletto sindaco di Roma, una carica che mantenne per nove anni. Durante il suo mandato, Nathan si impegnò a migliorare la vita dei cittadini romani, in particolare delle classi meno abbienti. Promosse importanti riforme sociali, tra cui la costruzione di nuove scuole, ospedali e case popolari. Nathan, fedele ai principi massonici durante tutta la sua vota, fu anche un attivista per i diritti civili, in particolare per i diritti degli ebrei in Italia. La sua elezione a sindaco di Roma fu un evento storico, poiché Nathan fu il primo sindaco di una grande città europea a professare pubblicamente la sua fede ebraica. La sua appartenenza alla Massoneria fu oggetto di critiche da parte della Chiesa cattolica, ma ciò non influenzò la sua attività politica.
Nathan è considerato uno dei più importanti leader laici dell’Italia moderna e la sua figura è ancora oggi molto rispettata. La sua eredità politica e sociale è stata una forte ispirazione per molti attivisti e politici italiani successivi.