La pace è di per sé un valore assoluto da perseguire ad ogni costo? E la guerra, di conseguenza, incarna davvero il male assoluto? Guerra e Pace sono concetti opposti o rappresentano le due facce di una medesima medaglia ovvero la “naturale condizione umana” ben rappresentata dal proverbiale detto “Homo homini lupus” del commediografo Plauto, poi ripreso dal filosofo Hobbes?
Secondo alcuni la pace va perseguita ad ogni costo in quanto ogni guerra, per quanto vittoriosa, lascia dietro sé una scia di morte, povertà e disperazione. Anche l’intenzione espressa dalla Francia e dalla Gran Bretagna d’intervenire nel 1939 contro gli invasori nazisti riempì le piazze di pacifisti intenzionati a fermare la macchina bellica. Se avessero colto tale “nobile” obiettivo la nostra Europa sarebbe diventata un’ immensa caserma abitata da sanguinarie SS, “ripulita” dalla “feccia giudaica”, con gli “inferiori” Slavi costretti al ruolo di schiavi e i “pavidi” italiani a quello di allegri autisti e guide turistiche dei biondi nuovi padroni. Cataldo Intrieri, esperto giurista, su l’INKIESTA.IT, scrive riguardo alla guerra in corso in Ucraina e alla presa di posizione contraria a supportare la resistenza anche fornendo armi: “Chi sostiene che Putin sia colpevole tanto quanto la Nato e gli Stati Uniti per la crisi ucraina dimostra di non aver imparato nulla dalla Seconda guerra mondiale. Anche allora le società democratiche non vollero vedere e adottarono una serie di compromessi che si rivelarono catastrofici … peraltro, non ho memoria di grandi manifestazioni di segno contrario, dalla Cecoslovacchia nel ’68 alla Polonia nel ‘70 e nell’81, fino a Kabul nel ’79. Oggi siamo al paradosso delle piazze che inveiscono contro la Nato, che non ha mai invaso alcun Paese, e sorvolano sull’aggressione russa”.
Noi Massoni perseguiamo il sogno di una Società, ispirata ai valori universali di uguaglianza e libertà, pervasa da un sentimento di fraternità e coerente ai sacri principi di libertà e giustizia, irrinunciabili per garantire pace e benessere a tutti. In Ucraina oggi nulla di ciò in cui crediamo potrà mai realizzarsi se non si fermerà la velleità espansionistica di un autocrate che, se continuerà a bombardare ospedali e scuole e a mitragliare colonne di anziani e donne in fuga, acquisirà il diritto di trasformarsi nel nuovo dittatore del XXI° secolo, degno dei suoi predecessori del XX°. Mentre scrivo, nel sedicesimo giorno di guerra, colonne di camion che trasportano truppe russe tentano di accerchiare Kiev, città martire della seconda guerra mondiale. E’ concreto il rischio che la famigerata rupe di Babij Jar torni a trasformarsi in Luogo del male assoluto ovvero in un trampolino maledetto da cui gettare nel vuoto, come fecero sia i nazisti sia i comunisti sovietici, innocenti cittadini. Mentre nei salotti mediatici si discute del “pericolo nucleare”, della biografia del Presidente ucraino e del rischio insito nel progetto d’ imporre una “ no-fly zone”, lunghe colonne di carri armati stanno dirigendosi ad ovest verso i confini della pacifica Moldavia, non lontano dalle nostre alleate Polonia e Romania, invase da milioni di profughi in fuga.
Noi Massoni vogliamo la “pace universale”, ma non possiamo accettare di piegarci ai despoti di turno. Se Putin conquisterà l’Ucraina, nessuno potrà più fermarlo, punterà deciso sulle repubbliche baltiche che circondano la sua “enclave” di Kaliningrad. Seguendo il suo esempio, la sodale Cina si “riprenderà” la pacifica, democratica e produttiva isola di Taiwan, la Corea del Nord congloberà quella del Sud e così via.
Putin non è un invasato psicopatico come Hitler. E’ un freddo ed abile giocatore di scacchi, cresciuto alla scuola del KGB. Conosce bene i nostri “punti deboli” e li sfrutta a suo favore. E’ conscio che anche in una guerra “totale” non solo, avrebbe la peggio ma sarebbe anche dannato dalla Storia, come sterminatore di milioni di persone innocenti. Le sue minacce atomiche sono un bluff. In un’ Europa, sempre più debole e decadente, ci è rimasta solo la Cultura (anche quella minacciata dall’orda degli pseudo-progressisti che vogliono riscrivere la Storia) e la Libertà di pensiero. Queste sono davvero due armi formidabili. Seneca scriveva: “Qui timetur, timet. Nemo potuit terribilis esse secure” (trad.”Chi è temuto, teme. Non può starsene tranquillo chi è oggetto della paura degli altri”).
Oggi, noi , dobbiamo a tutti i costi adoperarci per la pace, però per una pace onorevole e fondata sulla giustizia. Se noi Italiani nel 1946 abbiamo pagato il prezzo del nostro sostegno alla Germania nazista cedendo a Slovenia, Croazia e Francia (nazioni non immuni da critiche per la loro condotta nell’ultimo conflitto) ampi parti del territorio nazionale, anche gli Ucraini dovranno accettare di cedere parti del loro Paese dove esiste una maggioranza russofona, ma il loro integrale diritto a vivere in una nazione libera e indipendente dovrà essere rispettato, senza limitazioni di sorta. Così come l’Italia non era solo “un’espressione geografica” (inaccettabile affermazione di Metternich), altrettanto non lo è l’Ucraina che ha una storia ed un’identità plurisecolari e non accetta l’egemonia panslavista dei Russi. Lo storico Polibio, riferendosi ad una pace giusta ed onorevole, disse che essa era senz’altro cosa bella e vantaggiosa. Aggiunse, però: “Una pace che nasce da viltà e disonore è la cosa più infamante e dannosa”. La Storia ci insegna che una “cattiva” pace é generatrice di odio, frustrazioni e nuove guerre.
Per noi Massoni il ripudio della guerra come abituale strumento per raggiungere scopi politici è un atteggiamento connaturato ai nostri ideali, ma se altri mettono in discussione i valori universali in cui crediamo, che costituiscono i “Diritti dell’Uomo” e le Libertà fondamentali, sancite dalle Costituzioni liberali, siamo pronti a qualsiasi sacrificio per difenderli. Pertanto l’iniziativa assunta dal nostro Gran Maestro di offrire un aiuto economico concreto alla sofferente popolazione ucraina costituisce un atto d’amore e fratellanza tra i popoli altamente significativo ed un segnale che le Massonerie liberali e adogmatiche non si piegheranno mai a qualsivoglia dittatura. Oggi possiamo aiutare i nostri fratelli ucraini solo in questo modo . Voglia Iddio che il futuro non debba chiamarci ad altre azioni.
J.F.Kennedy ,in un indimenticato discorso tenuto di fronte all’Assemblea dell’O.N.U., affermò: “L’umanità deve porre fine alla guerra o la guerra porrà fine all’umanità”. Speriamo che Putin non esca dal percorso tracciato dal grande Presidente americano , non per se stesso o in nome del popolo americano, ma per tutto il mondo civile. Vogliamo la pace ma non una pace che, come scrisse con amaro cinismo Spengler nel “Tramonto dell’Occidente”, sia la prosecuzione della guerra con altri mezzi.
(Il Grande Oratore della Gran Loggia Liberale)