E’ stata accolta con gioia in seno alla Comunione massonica della Gran Loggia Liberale d’Italia la Loggia “Axion Esti” di Taranto, a cui è stato assegnato il numero d’ordine 29 del catalogo delle Logge associate.
L’Axion Esti (“E’ degno”) è un inno greco ortodosso dedicato alla Vergine Maria «Theotokos», madre di Dio, che presenta al mondo il salvatore e lo indica come degno. Nel 1959 il poeta greco e premio Nobel Odysseas Elytis, pubblica un libro di poesie intitolato appunto Axion Esti, in cui il poeta tramite immagini e strutture liturgiche proprie della tradizione ortodossa, delinea la lotta eterna dell’uomo combattuto tra bene e male, sia nel mondo esterno sia nel proprio animo. Diventerà presto il manifesto di una generazione di Greci che ritroveranno nelle immagini familiari dipinte da Elytis e nelle forme religiose delle sue poesie, un amore ed un rispetto rinnovato per la loro patria. Nel 1963 Mikis Theodorakis, il più grande compositore greco moderno, trasforma il libro di Elytis in un’opera musicale di enorme successo.
Quello dell’Axion Esti è un viaggio dell’uomo alla ricerca della consapevolezza di se e del suo ruolo nel mondo che l’ha generato e formato. L’amore e la reverenza verso le proprie radici e la sua responsabilità di fronte alle avversità sono indissolubilmente legate alla consapevolezza di se. La nostra terra ci dice chi siamo, e forti di questa conoscenza possiamo crescere, comprendere ed infine sconfiggere il buio della notte. Nella prima parte «La Genesi» si introducono la presa di coscienza dell’uomo e lo spirito della Grecia stessa. Nella seconda parte «La Passione» cala la notte e giunge il male e il tema diventa il rapporto della coscienza con la tradizione, col pericolo e con il superamento di esso. Infine nella terza parte «La Gloria», il dolore della passione diventa la prospettiva perfetta da cui ammirare il bello e la luce della vita ritrovata.
Leggere l’Axion Esti porta alla sublimazione di sentimenti forti e spesso sopiti, primo tra tutti quello di una sorta di ispirazione o chiamata «divina» ad essere la versione migliore di se stessi, tramite la riscoperta della propria identità personale e culturale, per poter affrontare il male ed essere, infine, liberi. Lo spirito greco è forte, radicato ed evidente sulle sponde dello Ionio, uno spirito unico che nei millenni ha saputo incarnare valori importanti e fondamentali come il culto della libertà e delle sue espressioni più variegate e quella ricerca del sapere, fondamentale nella formazione della nostra cultura. Se l’Axion Esti è stato il vangelo per persone in cerca di speranza, di una chiamata e della forza di difendere la propria patria, allora si inserisce perfettamente in un contesto di uomini liberi in cerca di consapevolezza e figli di una terra antica, e greca, in cerca di salvezza.
Nel salmo XII dell’Axion Esti, vi è racchiusa l’essenza di quella che potremmo definire la missione di questa loggia. Una missione di consapevolezza e crescita personale prima, descritta perfettamente nell’immagine dell’uomo insonne, un uomo in difficoltà in cerca di un segno e del sapere che lo libererà dall’indecisione e dalla paura. Legata in maniera viscerale all’amore per la tradizione, le radici e lo spirito della propria gente, per cui si deve lottare. Se poi simbolicamente a portare l’ispirazione è un delfino e, a scuotere il cuore e riempirlo di consapevolezza, è un tridente, (insieme sulla copertina del libro di Elytis) da Tarantini è facile riempirsi di quell’ispirazione «divina» che ci chiama a conoscere noi stessi, a ricordare, crescere e rafforzarci, per poi diventare uno strumento di cambiamento nel nostro mondo.